La situazione in Repubblica Centrafricana è sempre molto tesa e instabile, attacchi indiscriminati alla popolazione, saccheggi, uccisioni arbitrarie si registrano in molte zone del Paese lontane dalla capitale, anche per questo le difficoltà che suor Elvira e i ragazzi Kizito incontrano quotidianamente sono tante. Problemi vitali, come la mancanza costante di acqua sono all’ordine del giorno, perché le poche infrastrutture idriche esistenti non vengono manutenute, le urgenze sono altre e la gente si “arrangia”.
L’annoso problema dell‘acqua in Centrafrica si fa sempre più grave. La popolazione aumenta e con essa la richiesta di acqua potabile, soprattutto nella seconda città della Repubblica Centrafricana, Berberati, dove altre fonti di approvvigionamento idrico sono difficili da trovare e quelle che ci sono non sempre funzionano. La mancanza di acqua genera panico e in alcuni casi anche rivolte e morte. L’interruzione giornaliera e regolare dell’acqua comporta pesanti conseguenze per la salute della popolazione. Sempre di più le persone utilizzano acqua non potabile ammalandosi di tifo e di altre malattie di origine idrica. Le donne percorrono molti chilometri per raccogliere l’acqua per le loro famiglie e i bambini soffrono e muoiono per malattie legate all‘indisponibilità di acqua potabile o scarsa igiene.
Per questi e per altri motivi, lo scorso 25 febbraio Suor Elvira, i ragazzi e le famiglie della fraternità Kizito e il resto della popolazione sono scesi pacificamente nelle strade per urlare <
Lo scorso 25 febbraio Suor Elvira, i ragazzi e le famiglie della fraternità Kizito e il resto della popolazione centrafricana sono scesi pacificamente nelle strade per urlare <