Il settore agricolo nepalese è caratterizzato da un gran numero di lavoratori sottoccupati e non tutelati. Lavori manuali pesanti, lunghi orari, condizioni climatiche difficili, esposizione a pericoli naturali, rischio di sfruttamento e indebitamento, discriminazioni, limitato accesso all’acqua, mancanza di carburante ed elettricità e bassi livelli di nutrizione sono alcune delle condizioni dei lavoratori e lavoratrici agricoli nepalesi. Le donne costituiscono una grande parte di questa forza lavoro e svolgono un ruolo vitale e spesso non riconosciuto. Sono pagate meno degli uomini e non hanno accesso alle risorse e ai mercati a causa di atteggiamenti discriminatori.

Asuaji era stanca di essere sfruttata e di non riuscire a sfamare la sua famiglia. Nel 2020, grazie al suo impegno e partecipazione agli incontri mensili sulla salute e l‘uguaglianza di genere organizzati dalla Fondazione Un Raggio di Luce con l’aiuto di Sarbodaya Nepal, ha ricevuto un importante sostegno per la sua attività agricola. Con un telo di plastica, cinque diversi tipi di semi di ortaggi e la giusta formazione ha iniziato a produrre in serra ortaggi di stagione. Migliorando la produzione agricola delle donne, l‘accesso ai mercati e le capacità di leadership, aumenta anche il loro reddito, la sicurezza alimentare e l‘indipendenza. “Ero un po‘ scettica all’inizio poi però ho venduto le verdure al Triveni Bazar di Kudari e i guadagni sono aumentati. Nel giro del primo mese sono riuscita a guadagnare 12.500 rupie, 90€”. Questo è stato solo l’inizio per Asauji.  

Oggi si dedica interamente alle sue terre. Il reddito famigliare è aumentato: ha intenzione di iscrivere i suoi due figli ad una scuola migliore e ampliare ancora la sua attività perchè suo marito possa lavorare con lei. "Ho sempre voluto coltivare ortaggi, non ero sicura di come farlo e soprattutto non avevo abbastanza risorse per l’investimento iniziale. Grazie al supporto della Fondazione e Sarbodaya Nepal questo mio sogno si è avverato”.