Suor Elvira è arrivata in Italia e ci rimarrà fino a settembre. I giorni prima della partenza sono stati frenetici e impegnativi: passaggio di consegne, programmazione delle attività e pianificazione delle spese. Ha anche organizzato un pranzo di saluto con tutti i Kota-Kizito, i ragazzi più grandi di Kizito, che vivono nella capitale Bangui per ragioni di studio o lavoro. Erano 32 persone fra ragazzi e famiglie adottive.
La Repubblica Centrafricana è uno dei posti più difficili al mondo dove crescere. Gli effetti dei conflitti armati, della pandemia, dei problemi socio-politici, delle carenze infra-strutturali e dei profondi sentimenti di emarginazione tra le comunità hanno lasciato circa 3,1 milioni di persone bisognose di assistenza. Eppure, nonostante i bisogni urgenti delle famiglie, l‘attenzione internazionale è stata scarsa e la risposta umanitaria è cronicamente sottofinanziata (Fonte: UNICEF). I giovani e i bambini sono quelli più a rischio. Da quanto suor Elvira è stata spostata a Bangui ha riunito intorno a sé circa 25 ragazzi ex-kizito che ogni giorno affrontano numerose difficoltà. I percorsi formativi ed educativi che Kizito e la Fondazione offrono ai bambini accolti al Centro Formativo di Wotoro o in famiglie locali continua anche dopo il raggiungimento della maggiore età: azioni mirate per aiutarli a costruirsi una famiglia, un futuro e una vita dignitosa e serena.
Come in tutte le famiglie ci si prende cura gli uni degli altri e ci si sostiene fin quando c’è necessità. L’amore incondizionato verso le persone che più hanno bisogno è il motore della grande famiglia Kizito e della Fondazione.
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