Mercoledì 17 gennaio si è tenuta a Ngandalà, villaggio alla periferia di Bangui, esattamente a 30 km dal centro della capitale, un incontro con la popolazione locale per presentare ufficialmente il progetto del nuovo Centro Kizito che prossimamente verrà costruito con il fine di accogliere minori in alternativa al carcere.

Il nuovo centro darà a questi ragazzi l’opportunità di fare un percorso educativo e professionale, con la finalità del reinserimento nella società o nella loro famiglia di origine, con una formazione e una prospettiva positiva per il futuro.

Il giorno dopo l’evento, suor Elvira ci ha scritto:

“Oggi al villaggio è andato tutto molto, molto bene! C‘erano tutte le autorità: il Capo di Gabinetto del Ministero dell’Amministrazione del Territorio; il Capo di Gabinetto del Ministero dell’Urbanizzazione; il Capo di Gabinetto del Ministero all’Educazione; il Ministro della Giustizia e il Sottoprefetto e Sindaco (che sono due donne) del Comune di Bimbo sotto la cui giurisdizione si trova il terreno concesso…

Erano presenti più di 1.000 persone dei quartieri e villaggi vicini! In un primo momento ci siamo spaventati nel vedere tutta quella folla… ma poi tutto è andato bene. Ogni autorità ha parlato secondo il programma...

Poi, licenziata la folla, con tutte le autorità siamo andati a visitare il terreno sul quale sorgerà il Centro. Dopodiché, i capi di gabinetto e il ministro della giustizia sono ripartiti verso Bangui... Mentre noi siamo tornati nel luogo dell‘incontro per parlare con gli otto capi villaggio della zona e con il loro coordinatore “capo dei gruppo” e il coordinatore dei giovani.

Con molta cordialità ci siamo parlati e poi lasciati...

Occorrerà far avere una copia del Progetto ad ogni Ministero a Bangui … Tutti hanno fatto promesse di sostegno e di collaborazione... Mettiamo tutto nel cuore di Dio.”

Attualmente, in Repubblica Centrafricana, i bambini e gli adolescenti che commettono piccoli atti di criminalità o accusati di stregoneria, vengono detenuti insieme agli adulti, con tutte le problematiche e i pericoli che questo comporta, tranne che a Berberati dove esiste già il Centro di formazione di Wotoro gestito da Kizito.

 L’obiettivo di suor Elvira e della sua ONG è proprio quello di accogliere e dare di nuovo una speranza a questi bambini a cui è stato sottratto tutto e per i quali l’unica forma di educazione è stata quella della guerra e della sopravvivenza in strada.

Grazie a questo nuovo Centro anche i bambini e gli adolescenti vulnerabili di Bangui potranno essere sostenuti attraverso un percorso di reinserimento sociale che potrà dar loro gli strumenti necessari per costruirsi di nuovo una vita ed un futuro migliore.